I sintomi d’insorgenza cambiano in base all’organo coinvolto, e sono dovuti principalmente al crescere del tumore con compressione ed infiltrazione delle strutture circostanti nonché dalla presenza o meno di metastasi linfonodali associate. Tipicamente si manifestano come tumefazioni laterocervicali, specialmente in presenza di metastasi linfonodali, con associati altri sintomi quali: difficoltà alla masticazione ed alla deglutizione, emottisi (presenza di sangue durante un colpo di tosse), difficoltà a parlare (nei tumori della laringe), dolore. Nel caso di tumori delle ghiandole salivari, tipicamente la tumefazione coinvolge l’area anatomica sede della ghiandola (più frequente il coinvolgimento della ghiandola parotide o delle ghiandole sottolinguare e sottomadibolare).
La Risonanza Magnetica con mdc (RM) è l’esame più importante per definire la migliore definizione dell’estensione della malattia e dell’eventuale coinvolgimento delle strutture circostanti, in base al quale si deciderà il percorso terapeutico. Rivestono inoltre un importante ruolo la Tomografia Computerizzata (TC) e la Tomografia a Emissione di Positroni (PET), che identificano l’eventuale presenza di metastasi linfonodali o in altri organi.
La diagnosi in queste malattie non è però mai esclusivamente radiologica, e necessita di un esame istologico (tramite biopsia o dopo intervento chirurgico) per poter essere confermata.