La maggior parte dei pazienti con epatocarcinoma è già affetto da una malattia di fegato.
L’infezione da parte dei virus dell’epatite B e C rappresenta il principale fattore di rischio dell’epatocarcinoma. Questi virus, infatti, sono i responsabili di circa l’85% dei casi di epatocarcinoma nel mondo. Altri fattori di rischio includono l’abuso di bevande alcoliche, l’assunzione di aflatossine con l’alimentazione (in particolare Asia orientale e Africa sub-Sahariana), alcune malattie ereditarie, come l’emocromatosi (l’accumulo di ferro nei tessuti), o la sindrome metabolica costituita da obesità, diabete e steatosi epatica (accumulo di grasso nel fegato). Recentemente anche il fumo di tabacco è stato riconosciuto come un fattore di rischio. Quasi sempre queste patologie causano la cirrosi epatica che, a sua volta, determina lo sviluppo dell’epatocarcinoma. Un’eccezione è rappresentata dall’infezione con in virus dell’epatite B che può causare l’epatocarcinoma anche senza indurre la cirrosi.
Un impatto positivo sull’incidenza di questa patologia è riportato all’introduzione della vaccinazione anti-HBV di tutti i neonati e delle persone a rischio contro il virus dell’epatite e alle terapie antivirali per l’HCV.
Tutti i pazienti con cirrosi epatica e con epatite virale cronica attiva rappresentano quindi una popolazione di soggetti a rischio e dovrebbero essere sottoposti a sorveglianza. La sorveglianza dei pazienti cirrotici si compie praticando un’ecografia del fegato ogni 6 mesi. Questa sorveglianza non è utile e può essere evitata nei pazienti cirrotici in cui la funzionalità epatica sia molto compromessa o in cui le condizioni generali scadute ne impediscano il trattamento, tranne che non sia possibile il trapianto di fegato. Il marcatore tumorale alfa-fetoproteina è un indicatore di sviluppo di epatocarcinoma ma non aggiunge quasi nulla all’ecografia epatica nella diagnosi precoce.
I sintomi dell’epatocarcinoma non sono specifici e sono gli stessi dell’insufficienza funzionale del fegato, di solito già presenti al momento dello sviluppo del tumore, in quanto il tumore insorge su un fegato funzionalmente compromesso.