TRATTAMENTO DELLE NEOPLASIE POLMONARI
Il trattamento dei tumori polmonari si avvale di diversi approcci in base alla stadiazione ed alla valutazione biomolecolare iniziale o successiva, attraverso nuova biopsia tissutale e/o biopsia liquida, ovvero l’analisi del DNA tumorale circolante ottenuto tramite prelievo di sangue.
La terapia delle forme localizzate prevede solitamente l’impiego della chirurgia, che si avvale ormai nella maggior parte dei casi di metodiche minimamente invasive in toracoscopia che riducono i tempi di ospedalizzazione ed il tasso di complicanze e favoriscono un rapido recupero da parte del paziente. L’aggiunta, prima o dopo l’intervento chirurgico, della radioterapia e/o della chemioterapia consente di semplificare la resezione della massa tumorale e/o di ridurre la probabilità che la malattia si ripresenti (terapia “adiuvante”).
In caso di malattia localizzata esclusivamente al polmone, ma troppo estesa per essere asportata chirurgicamente, la radio-chemioterapia concomitante può essere anche utilizzata al fine di ottenere la radicalizzazione. In base a specifiche caratteristiche molecolari è possibile, in determinati casi, che a tale trattamento si aggiunga anche la terapia con un farmaco immunoterapico, il Durvalumab.
Nelle forme già diffuse, l’unico approccio possibile è la terapia medica, che si basa sull’utilizzo, da sole o anche in combinazione sulla base delle caratteristiche del singolo paziente, di:
- Chemioterapia tradizionale, utilizza sostanze ad azione antiblastica che distruggono le cellule tumorali danneggiandone il DNA. Gli schemi principali sono a base di platino.
- Immunoterapia, che si avvale di farmaci in grado di stimolare l’azione de sistema immunitario contro le cellule tumorali
Farmaci biologici contro specifici target come anti-EGFR e anti-ALK, che hanno dimostrato un’importante efficacia nei pazienti con tali mutazioni attivanti (rispettivamente mutazione di EGFR, traslocazione di ALK e ROS-1).