La Radioterapia (RT) gioca un ruolo altrettanto importante in queste patologie. Viene generalmente somministrata dopo un intervento chirurgico per “radicalizzare” la chirurgia e ridurre la possibilità di una recidiva locale del tumore o al posto della chirurgia nelle neoplasie che non sono operabili per motivi chirurgici (dimensioni o sedi del tumore inaccessibili o esiti chirurgici invalidanti) o per motivi clinici (nei pazienti con comorbidità o altre controindicazioni alla chirurgia).
Tale trattamento nel glioblastoma è associato a chemioterapia a scopo radiosensibilizzante (salvo controindicazioni), mentre negli oligodendrogliomi o astrocitomi solitamente non viene associata ad altre terapie.
Nei gliomi di basso grado, l’indicazione alla RT viene valutata in base a fattori di rischio quali le dimensioni del tumore, l’età del paziente, l’attraversamento della linea mediana, l’esordio con sintomi oltre l’epilessia, l’istologia astrocitaria (in accordo alle indicazioni EORTC). La presenza di 3 o più fattori di rischio pone indicazione al trattamento (per quanto questo vada sempre valutato collegialmente e con il paziente).
In caso di recidiva di malattia, la RT potrà essere ripresa in considerazione, ma il suo utilizzo andrà valutato in base ai trattamenti precedenti ed alla dose ricevuta.